Villa Borromeo d'Adda

la casata D'Adda


Descrizione

Le origini – la casata D’Adda

Giungendo ad Arcore non si può fare a meno di rimanere incantati di fronte alla Villa Borromeo D’Adda e al magnifico Parco che conduce ad essa.
Emblema della città, la Villa è sorta nella seconda metà del 1700 quando l’abate Ferdinando D’Adda, fondatore della Causa pia D’Adda, fece costruire una residenza sul colle designata da allora con il nome di “Montagnola”.
Contemporaneamente venne edificata anche una villa alle pendici del colle, verso la strada. In seguito le proprietà delle due ville fino ad allora divise, vennero unificate per assi ereditari.

La ristrutturazione del Balzaretti

L’attuale sistemazione della villa e del parco sono frutto di due interventi significativi. Il primo fu avviato da Giovanni D’Adda attorno al 1840, il quale affidò l’incarico all’ingegnere architetto Balzaretti, il più celebre disegnatore di giardini del momento. Il Balzaretti, con scavi ed un trasporto di 160.000 metri cubi di terra, unificò i due giardini delle precedenti diverse proprietà effettuando la piantagione di svariatissime piante esotiche ad alto fusto, magnolie e sempreverdi, ancora presenti. Il parco fu ultimato nel 1845 e, in seguito il Balzaretti passò ai lavori di restauro della villa.
La scelta della residenza cadde sulla “Montagnola”, panoramica ed immersa nel verde, decisamente più adatta a svolgere la funzione di dimora nobiliare, mentre il palazzo situato nella parte bassa venne radicalmente ristrutturato. Il corpo centrale venne abbattuto per creare un grande ingresso con cancellata, con effetto scenografico rispetto alla “Montagnola”; nell’area laterale destra si ricavò la portineria, mentre il corpo di sinistra – sempre su progetto del Balzaretti – accolse la cappella ottagonale neorinascimentale, voluta da Giovanni D’Adda dopo la morte della giovane consorte Maria Isimbardi, avvenuta nel 1849.

La ristrutturazione dell’Alemagna

Il secondo restauro che trasformò la “Montagnola”, ampliandola come attualmente la sipuò ammirare, avvenne a partire dal 1880 ad opera dell’architetto Emilio Alemagna, per conto del figlio di Giovanni D’Adda, il marchese Emanuele e di sua moglie Beatrice Trotti Bentivoglio, che vollero “aprire la villa alla luce ed alla natura”.
L’architetto lasciò intatta nella sua composizione generale la fronte nord dove si limitò a ricavare un terrazzo sopra la loggia d’ingresso arricchita di un’ulteriore pensilina. Rifece le balaustre in pietra e cemento, i ferri battuti e le cornici mosse che ricordano l’antico tetto. Ricostruì invece i due corpi laterali alzati di un piano ma lasciati arretrati e parzialmente separati dal corpo centrale.
Nell’altra facciata, rivolta a sud, l’Alemagna spostò più avanti tutto il piano terreno e sfruttò abilmente la precedente insenatura concava in corrispondenza del portico d’ingresso settecentesco. Nella parte centrale creò un grande salone ad angoli arrotondati aperto a veranda da immense vetrate. Collegò inoltre il salone con una luminosa galleria alla nuova sala da pranzo.
L’ampliamento del piano terreno permise di ricavare al primo piano lungo tutta la facciata un’ampia terrazza che apre al parco tutte le camere da letto.

 

Il completamento del novecento

Nel 1900 vennero edificate le nuove scuderie per ben 20 cavalli e nella parte nord del parco venne incorporato un laghetto.
Nel 1908 venne reaòizzato un grande “parterre” che si estende da un capo all’altro dlla casa abbracciano ad arco tutte le sale con la ringhiera in ferro battuto, l’ultimo sussulto di neorococò.
L’insieme di queste opere, come anche la cura particolare prestata all’arredamento degli ambienti interni fecero “della villeggiatura di Arcore uno dei meglio riusciti e più gradevoli soggiorni signorili della campagna milanese”.

Il Comune di Arcore nuovo proprietario

Nel 1911, alla morte di Emanuele D’Adda, tutti i titoli nobiliari e la proprietà passarono a Febo Borromeo che affiancò il cognome d’Adda al proprio e, da allora la residenza si chiamò villa Borromeo D’Adda.
Nel 1980 il Comune di Arcore ha acquistato la villa ed il parco. Dopo aver aperto il parco al pubblico ha effettuando gradatamente – in considerazione anche dell’impegno economico considerevole richiesto dalla vastità dell’area – interventi perlopiù conservativi sul patrimonio arboreo e sul sistema idraulico, ripristinando il complesso sistema di raccolta e scolo delle acque pluviali. I due edifici già adibiti a portineria della villa sono stati ristrutturati ricavandone la sede degli uffici comunali ed adibendo il seminterrato dell’ala sinistra (il Teatrino) a luogo di mostre e riunioni. Nel Parco sono stati attrezzati alcuni “percorsi verdi” e diverse aree ricreative per bambini e per il pubblico in genere, rendendo gli spazi accoglienti per i visitatori, così che oggi il Parco è il principale luogo di svolgimento di iniziative ricreative e sportive, oltre che meta domenicale di molti visitatori extracittadini e scenario di moltissimi servizi fotografici matrimoniali.
Caratteristiche strutturali e dimensioni

L’edificio è articolato su 5 livelli: un piano interrato, a suo tempo utilizzato per i servizi; un piano rialzato con grandi sale affrescate e con stucchi; un piano ammezzato che si affaccia in parte sugli ambienti del piano rialzato; un primo piano “nobile” destinato agli alloggi dei proprietari e degli ospiti; un secondo piano mezzanino destinato ai locali della servitù. Il piano rialzato ed il piano nobile sono collegati da uno scalone monumentale.
Gli ambienti del piano terra (corpo centrale e corpo ovest) e quelli del primo piano (per la parte centrale) presentano elementi di monumentalità e caratteri distributivi particolari, propri delle dimore signorili dell’epoca, articolati per passaggi diretti.
I 5 livelli sono disimpegnati tra loro da quattro scale che garantiscono un efficace collegamento verticale e consentono ipotesi di “sezionamento” nel funzionamento del fabbricato. Il piano terreno è illuminabile ed aerabile facilmente utilizzando i riquadri murati già presenti nelle partiture esterne in corrispondenza delle finestre.
La superficie lorda di calpestio è di 3.573 mq, cui vanno aggiunti 179 mq di balconi e terrazzi. Le stanze sono 113. Il parco si estende su una superficie di oltre 25 ettari.

 

Progetti di valorizzazione del Complesso Villa Borromeo D’adda

Nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune di Arcore per l’edizione 2015 di Ville Aperte in Brianza, grande successo per l’evento 1,2,3… Villa! Dramatour in Villa Borromeo, organizzato in collaborazione con il Comune di Arcore e con il contributo della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza.

https://www.youtube.com/watch?v=7AaiAm_gaGM

Periodicamente sono organizzate visite guidate presso la Cappella Vela a cura dell’associazione locale Natura e Arte. Per avere informazioni sulle date disponibili, contattare l’Associaizone Natura e Arte www.naturaearte.it

Video

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Indirizzo

Largo V. Vela 1 - Arcore (MB), 20862

Contatti

Ultimo aggiornamento: 07/11/2023, 15:17

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